Storia
la fabbrica di cioccolato
Cioccolato dal 1886
gli inizi
La storia della Cioccolateria Romeo Viganotti inizia nella seconda metà dell’Ottocento a Genova. Grazie ad un’accurata ricerca storica si è potuto risalire alle origini di quella che oggi è una delle botteghe storiche più famose del capoluogo ligure. Dai preziosi documenti consultati durante la ricerca risulta che il capostipite della famiglia Viganotti, Domenico, fosse un noto cioccolatiere già nel 1866, titolare di una bottega in Via della Maddalena, successivamente trasferita in Via Garibaldi.
Tra i suoi numerosi figli, fu uno in particolare a portare avanti con successo l’attività di famiglia: Romeo.
Si racconta che quando era ancora un bambino, spinto dalla sua curiosità, Romeo avesse l’abitudine di intrufolarsi spesso nelle altre botteghe e cioccolaterie della città: in fondo un bambino cosa mai poteva capire delle tecniche usate dai mastri pasticceri? Fu così che ebbe inizio la storia della cioccolateria storica Viganotti.
Tradizione e innovazione
romeo viganotti
Romeo, oltre ad ereditare la passione del padre per il cioccolato, si dimostrò dotato anche di uno spiccato spirito imprenditoriale: decise di spostare la fabbrica di cioccolato in Vico dei Castagna, nel cuore del Centro Storico di Genova, dove si trova tuttora. Romeo Viganotti fu un vero e proprio precursore, capace di unire le sue idee innovative al rispetto della tradizione e delle antiche ricette.
Il suo obiettivo era quello di creare un’azienda moderna e dinamica, capace di mantenere inalterate le caratteristiche e la qualità del “buon cioccolato” realizzato con gli stessi macchinari e la cura artigianale di un tempo. Fu così che, nel 1901, come testimoniano i documenti ufficiali, Romeo Viganotti decise di “intestarsi” l’omonima fabbrica di famiglia, così come la conosciamo oggi.
Dopo Romeo Viganotti
Roberto Pastorino
Romeo ebbe due figlie femmine: la più grande morì in giovane età, mentre la minore, Letizia, subentrò nella titolarità dell’azienda alla morte del padre, avvenuta nel 1954. Letizia Viganotti non si sposò né ebbe figli, ma fu affiancata e coadiuvata nella bottega dallo zio Pietro Adorno Pastorino, fratello di sua mamma e quindi cognato di Romeo. Fu proprio Pietro Pastorino a ereditare la ditta dalla nipote: era il 1959. Pietro ebbe due figli, Maria Jose e Roberto, che non si sposarono e non ebbero figli.
Roberto Pastorino divenne titolare della fabbrica a metà degli anni Sessanta e, insieme alla sorella Maria, continuarono l’attività artigianale della fabbrica di cioccolato, rispettando la tradizione che da più di un secolo caratterizzava il marchio Romeo Viganotti. Alla fine degli anni Novanta, quando decisero di andare in pensione, i fratelli Pastorino furono tentati di chiudere l’attività, temendo di cederla a qualcuno privo della volontà e della dedizione necessarie per portare avanti la centenaria bottega.
la storia continua…
la famiglia boccardo
Il destino volle che al signor Roberto venisse presentato Alessandro Boccardo (classe 1968), pasticcere con una grande passione: il cioccolato. Titolare all’epoca della pasticceria di famiglia “L’Helvetia” di Campomorone, Alessandro venne assunto nel 1998 dalla ditta Viganotti, guadagnandosi sul campo la stima e la fiducia dei signori Pastorino che nel 1999 decisero di cedergli l’attività, “col desiderio che porti avanti con onore la vecchia ed onorata fabbrichetta”.
Negli anni seguenti, fino all’aprile del 2010, anno della sua scomparsa, il signor Roberto continua a presenziare in bottega e con Alessandro si consolida un rapporto quasi filiale. Ben presto, anche Eugenio, il figlio di Alessandro, si appassiona al mondo del cioccolato e alla storica attività, entrando anche lui in bottega per portare avanti i valori e la tradizione del marchio Viganotti. L’arte cioccolatiera dei Viganotti viene tramandata tuttora come una volta, preservata intatta attraverso tre secoli, insieme ai ricettari originali, agli antichi macchinari ancora oggi utilizzati per la produzione e ai piccoli grandi “segreti” che rendono Viganotti una delle Botteghe Storiche più amate della Superba.